Saint Seiya Hades

Ecate

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Hortern
view post Posted on 30/11/2008, 14:28     +1   -1




Ecate è una dea della religione greca e romana (lat. Hecate), ma di origine pre-indoeuropea.

Ecate era una divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli Dei ed il regno dei Morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano, proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti (la Sibilla Cumana, a lei consacrata, traeva da Ecate la capacità di dare responsi provenienti, appunto, dagli spiriti o dagli Dei).

Dea degli incantesimi e degli spettri, Ecate è raffigurata come triplice (giovane, adulta/madre e vecchia), ed il numero Tre la rappresenta; le sue statue venivano poste negli incroci (trivi), a protezione dei viandanti (Ecate Enodia o Ecate Trioditis).

Le sue figlie erano chiamate empuse.

Le sue origini sono poco note: Esiodo la ritiene figlia del titano Persete e di Asteria, e quindi è discendente diretta della stirpe titanica. Ma un'altra tradizione la riconosce come la figlia di Zeus e di una figlia di Eolo, chiamata Ferea.

Fu Ecate a sentire le grida disperate di Persefone, rapita da Ade presso il Lago Pergusa, e portata negli Inferi, e fu sempre lei ad avvertire Demetra di quanto era accaduto.

Ecate veniva anche associata in alcuni casi ai cicli lunari, insieme ad altre divinità come Selene ed Artemide, a simboleggiare la luna calante.

Nell'iconografia Ecate viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o, accompagnata da cani infernali ululanti in quanto veniva considerata protettrice dei cani. Un altro animale sacro a tale divinità era la colomba.

La natura di Ecate è bi-sessuata, in quanto possiede in sé entrambi i principi della generazione, il maschile e il femminile. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi.

Hecate, Hekate (Hekátē), o Hekat fu in origine una dea delle terre selvagge e del parto proveniente dalla Tracia, o dai Cariani dell' Anatolia [1]. I culti popolari che la veneravano come una dea madre inserirono la sua persona nella cultura greca come Ἑκάτη. Nell' Alessandria tolemaica essa in ultima analisi ottenne le sue connotazioni di dea della stregoneria e il suo ruolo di 'Regina degli Spettri', in queste vesti fu poi trasmessa alla cultura post-rinascimentale. Oggi è vista spesso come una dea delle arti magiche arti magiche e della Wicca. È inoltre l'equivalente della Trivia romana.
 
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view post Posted on 25/10/2011, 20:01     +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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E' una figura mitologica che ultimamente mi stà affascinando parecchio. Non avevo mai commentato questo topic però in questo periodo che stò facendo anche io delle ricerche su Hecate non potevo non lasciare qualche parolina in proposito**

I Riti in onore di Ecate

Nell'antica Grecia, le feste più importanti in onore di Ecate si svolgevano il 13 agosto e il 30 novembre - nel tempo dell'estate e nel tempo dell'inverno che giunge - probabilmente nel cuore della notte, in genere presso uno di quei crocicchi da Lei presieduti. Si accendevano fuochi e si celebrava la Dea con un banchetto. Anche il 16 novembre era a lei dedicato: in quell'occasione si portavano offerte di cibo ai crocicchi.

Ecate e la Luna Calante

Ecate vista come rappresentante la fase calante della luna, ci reca l'immagine della donna nell'età che coincide con la menopausa e la post-menopausa. Un tempo che contiene in sé la fanciulla e la madre, ma che di esse non conserva più gli obblighi, solo i doni. Contrariamente a quanto si pensa delle donne anziane, questa è una fase della vita in cui vi è saggezza, capacità introspettiva, ma anche indipendenza e potere sessuale e creativo.

L’anziana è l’agente del cambiamento e della trasformazione, poiché l’aver vissuto la pienezza della vita le permette di abbandonarsi all’oscurità e alla trasformazione, accogliendo il mistero della morte.

E’ questa Ecate, o Baba Yaga, o la Nonna Donna Ragno o la Morrigan ed altre ancora, antiche dee
che rappresentano quella fase delle vita in cui è possibile, finalmente libere dai ritmi produttivi della giovinezza, sviluppare il lato magico, lasciando finalmente emergere la sciamana, la donna medicina o la guaritrice di campagna che è presente in ognuna di noi.

I suoi poteri
Come abbiamo visto, già nel nome Ecate è profondamente connessa all'idea di potere, potere magico.
Le ‘parole di potere’ (o incantesimi) sono collegate ad Ecate: il termine egiziano ‘heka’, ciò che rende attivo il ka, indica il dare voce a un intento, in modo che gli effetti si manifestino immediatamente dopo che esso ha lasciato le labbra di chi lo esprime. La magia della volontà, della volontà che si esprime e crea.

Nonostante le sue rare apparizioni nell’ambito dell’Olimpo, Ecate mantenne il dominio su cielo, terra e mondo sotterraneo, nonché il ruolo di custode della ricchezza e delle benedizioni della vita. Come abbiamo visto Zeus stesso non osò destituirla, sebbene il potere di Ecate fosse rimasto grande quanto- se non più- del suo. Anzi la onorò al punto di concederle l’antico potere di donare o negare ai mortali i loro desideri.

Tra i suoi attributi riconosciamo anche l’onniscenza, in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno, e in virtù di ciò simboleggia il collegamento fra le vite passate e quelle che dovranno venire.
Viene infatti rappresentata con un libro in una mano ed una torcia nell’altra, a indicarne la profonda conoscenza e saggezza ed il suo ruolo di guida nell’oscurità.

Conseguentemente alla sua associazione con Persefone, e alle sue origini come Heket, la dea levatrice egizia (di cui parleremo più avanti), ella è connessa con il concetto di morte e rigenerazione. E’ suo compito infatti accompagnare le anime nel regno dei morti, ma lei fa anche il percorso inverso, cioè conduce dalla morte alla vita e sin dalla nascita illumina la strada nell’oscurità, dunque rappresenta anche il coraggio di avventurarci dove non conosciamo la strada, il coraggio di andare oltre i nostri limiti.
Ecate, quindi, è il collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei morti, che unisce tenebre e luce. Il buio è anche ciò che per noi è ignoto, l’inconscio, quanto nella nostra vita è nascosto ma presente. Ecate è la torcia che fa luce in questo reame sconfinato che spesso neghiamo, o forse non riconosciamo, di avere. La sua funzione è di guida, illuminazione e libertà. In tel senso, è simile a Virgilio: accompagnatrice saggia, ella ha la funzione di indicare le vie dei regni inferi, di illuminarle, lasciando a chi viene da ella accompagnato il suo percorso.

Ecate è anche esperta nelle arti della divinazione. Ella dona agli umani i sogni e visioni che, se interpretati saggiamente, portano a grande chiarezza. Come abbiamo già accennato, era una delle dee legate agli oracoli delle Sibille.
Altri momenti sacri a Ecate erano le notti di luna nuova.

Oltre ai cani, altri animali simbolo di Ecate sono i cavalli e i gatti neri.
La civetta è sua messaggera. I suo carro è tirato da dragoni.


Ecco qualche immagine che la rappresenta!



 
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