Saint Seiya Hades

Resident Evil 5, Recensione e Immagini

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Adurag
view post Posted on 4/6/2009, 15:15     +1   -1




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Titolo:Resident Evil 5
Piattaforma:Xbox 360/PS3
Genere:Horror/Survival Horror
Software House:Capcom
Sviluppatore:Capcom



Lo scenario di Resident Evil 5 è appunto il continente africano e i due protagonisti sono alla caccia dei soliti batteri assassini e delle solite multinazionali, che questa volta stanno usando il cuore più debole del Continente Nero per mettere a punto la madre di tutti i Virus. Come sempre l'intreccio narrativo di Capcom riuscirà a mettere nello stesso piatto nuovi personaggi come Sheva, appunto, e vecchie conoscenze della saga come Chris Redfield(protagonista del primo capitolo della saga;Resident Evil).

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Quello di Resident Evil 5 è un motore che parte lentamente ma che acquisisce preziosi giri dopo pochi minuti di praticantato. Pochi istanti per prendere confidenza con il sistema di controllo (di poco variato rispetto al 4) e ci ritroveremo già a dover fronteggiare orde di zombie africani assetati del nostro sangue. Và detto fin da subito che gli avversari che ci ritroveremo a fronteggiare somigliano più alla visione dei “non morti” di “Quaranta giorni dopo”, che non quelli immaginati da Romero e ripresi tanto da Capcom nel primo capitolo della saga e da un'intera generazione di film horror. Messi da parte quindi i lamentosi manichini con le braccia tese in avanti entrati ormai nell'immaginario collettivo, Resident Evil 5 ci presenta avversari in grado di correrci incontro, schivare i nostri colpi o, peggio ancora, cercare di colpirci dalla distanza con armi a lungo raggio.

Gli spazi piuttosto angusti e le vie di fuga chiuse dei primi livelli faranno sentire il giocatore come un personaggi in bianco e nero all'interno di un film ad alta risoluzione. Tutto si muove veloce attorno a voi, mentre i vostri personaggi sembrano andare “fuori giri” rispetto all'universo che vi circonda. Capcom ha scelto ancora una volta di percorrere una strada mediana tra il survival horror più classico (che essa stessa ha in un certo senso inventato) e un action game in seconda persona (con la telecamera di gioco proprio sulle spalle del personaggio). Il risultato è quindi quello di un gioco d'azione fortemente limitato rispetto a quanto siamo abituati a vedere all'interno di questo genere ludico. Chris e Sheva non possono sparare in corsa, ricaricare in movimento e anche i movimenti, al contrario di quanto potrebbero suggerire le fattezze dei protagonisti, sono sempre piuttosto “legati” e macchinosi.

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Uno degli elementi più interessanti di Resident Evil 5 è rappresentato dalla presenza di un secondo personaggio giocante sullo schermo. Ovviamente non è una cosa del tutto nuova nell'universo di Resident Evil, dal momento che già nell'episodio “zero”, possiamo giocare affianco ad un secondo personaggio e utilizzarlo tramite il partner zapping. In RE 5, invece, la nostra compagna sarà sempre gestita dall'intelligenza artificiale, a meno che non subentri un secondo giocatore umano (in system link, split screen o xbox live) a prenderne il comando e portare congiuntamente in porto la missione.

In single player la gestione di Sheva da parte del computer gode di alti e bassi. Da una parte è vero che la nostra partner dimostra di saper badare a sé stessa e di darci sempre un valido supporto (armato e non), curandovi nel momento del bisogno e passandovi le munizioni di cui avete bisogno. Dall'altra è però altrettanto vero che spesso la gestione dell'arsenale da parta sua non è sempre delle migliori e la scelta delle armi da utilizzare non sarà sempre la più felice. Ottimo invece lo studio del pathfinding, dal momento che Sheva saprà sempre dove e come trovarci, anche se vi sarete distanziati di molto dalla sua posizione. Il discorso cambia radicalmente, invece, quando interverrà un secondo giocatore umano, dal momento che sarà solo in quel momento che la natura più cooperativa di Resident Evil 5 prenderà il sopravvento coinvolgendovi in un sistema di gioco veramente ben realizzato e divertente.

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La svolta action di Resident Evil si evince anche dal numero esiguo (e dalla bassa qualità) di puzzle o situazioni dove dover utilizzare il cervello al posto dei riflessi. Al di là di qualche episodio dove sarà richiesto cercare di comporre una particolare chiave per aprire una porta o qualcos'altro di molto simile, il gioco sarà quasi interamente impostato sull'eliminazione sistematica di qualsiasi cosa si frapponga tra noi e il nostro obbiettivo finale. In questo senso va dato merito a Capcom di aver comunque spostato il peso emozionale dalla continua incertezza che si provava negli angusti corridoi dei primi episodi, alla continua tensione per la fuga da avversari che, grazie alla rinnovate possibilità della nextgen, non sono mai stati così numerosi e attivi. Come da tradizione i nostri antagonisti sono decisamente stupidi, mal assortiti e con una voglia matta di essere centrati dai nostri colpi e quindi poco faranno per non presentarsi come carne da macello. Ma l'ingente numero di avversari sullo schermo, gli scenari stretti e claustrofobici e il dover centellinare le risorse in possesso, saranno sufficienti per mettervi addosso quell'ansia necessaria per rendere divertente e interessante il gioco. Soprattutto se giocato in cooperativa.


Uno degli elementi più interessanti di Resident Evil 5 è rappresentato dalla presenza di un secondo personaggio giocante sullo schermo. Ovviamente non è una cosa del tutto nuova nell'universo di Resident Evil, dal momento che già nell'episodio “zero”, possiamo giocare affianco ad un secondo personaggio e utilizzarlo tramite il partner zapping. In RE 5, invece, la nostra compagna sarà sempre gestita dall'intelligenza artificiale, a meno che non subentri un secondo giocatore umano (in system link, split screen o xbox live) a prenderne il comando e portare congiuntamente in porto la missione.

In single player la gestione di Sheva da parte del computer gode di alti e bassi. Da una parte è vero che la nostra partner dimostra di saper badare a sé stessa e di darci sempre un valido supporto (armato e non), curandovi nel momento del bisogno e passandovi le munizioni di cui avete bisogno. Dall'altra è però altrettanto vero che spesso la gestione dell'arsenale da parta sua non è sempre delle migliori e la scelta delle armi da utilizzare non sarà sempre la più felice. Ottimo invece lo studio del pathfinding, dal momento che Sheva saprà sempre dove e come trovarci, anche se vi sarete distanziati di molto dalla sua posizione. Il discorso cambia radicalmente, invece, quando interverrà un secondo giocatore umano, dal momento che sarà solo in quel momento che la natura più cooperativa di Resident Evil 5 prenderà il sopravvento coinvolgendovi in un sistema di gioco veramente ben realizzato e divertente.


Rispetto a Resident Evil 4, lo stacco tecnico è ovviamente notevole, presentando un comparto tecnico di assoluto rispetto. La modellazione dei protagonisti, anche se ancora non perfetta, riesce a consegnare allo schermo personaggi praticamente perfetti nelle forme e nelle azioni anche se è da segnalare il fastidioso effetto di “scivolamento”, retaggio della produzione Capcom fin dagli albori della saga. Al di là di un comprensibile decadimento dell'immagine nel gioco in split screen (dove compare un fastidioso e marcato aliasing), la mole poligonale e l'alta qualità delle texture di gioco regalano un quadro grafico pulito e reso vivo da un sapiente utilizzo delle luci e da normal mapping che rendono credibili i volti e le fattezze dei protagonisti. Ovviamente Resident Evil 5 non vivrà solo di ambienti africani tirati a lucido e illuminati a giorno, ma saprà regalare anche teatri ripresi dal passato della saga, con laboratori immersi nella penombra e densi di avversari usciti dai peggiori incubi di Rambaldi. Ovviamente un titolo come il survival horror Capcom vive moltissimo sulla violenza delle scene, per cui aspettatevi anche il classico abuso di sangue e “gore” dietro ogni angolo anche se mai gratuito ma sempre consono all'azione di gioco.

A fare da cornice (anche se il termine è un po' limitativo), ci sono gli splendidi filmati d'intermezzo realizzato con il medesimo motore grafico del gioco, girati interamente a Los Angeles e che sfruttano nel migliore dei modi le più moderne e costose sequenze di motion capture. In questo senso, Capcom non ha badato a spese, commissionando a Jim Sonzero (regista dell'horror “Pulse”) la realizzazione delle sequenze cinematiche, con risultati eccellenti. Anche l'audio, come da tradizione, incide notevolmente nell'intera produzione. La colonna sonora di Kota Suzuki sottolinea con impeto orchestrale i passaggi più importanti, aggiungendo una notevole carica emotiva alle immagini su schermo. Sugli scudi anche il doppiaggio originale in lingua inglese, realizzato dagli stessi attori che si sono prestati per il motion capture e che riescono a dare un taglio umano e credibile ai personaggi digitali.

Resident Evil 5 è quindi il manifesto del cambiamento in atto nella saga. Chi sperava in un semplice “spin off” rappresentato da Resident Evil 4 dovrà mettersi l'anima in pace. Anche senza la supervisione di Mikami (per la prima volta dalla nascita del brand), Resident Evil 5 riesce a proporre un titolo valido e divertente, anche se forse non carico di tutte quelle novità che ci si sarebbe potuti attendere dal passaggio alla next gen. Resta comunque un gioco validissimo sia per gli amanti della serie, che troveranno finalmente risposta ad alcuni elementi lasciati in sospeso, sia da tutti coloro siano alla ricerca di un action game dal ritmo più compassato ma comunque carico di adrenalina e con un adeguato tasso di sfida nel corso delle 10 ore (qualcosa in più se siete tra quelli che devono cercare tutti i tesori-simboli-gingilli), che separano l'inizio dalla fine. Vi consigliamo, se possibile, di accaparrarvi la “limited edition”, che contiene un video-documentario assolutamente imperdibile per i fan della saga.



VOTO GLOBALE:9.5

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view post Posted on 4/6/2009, 15:20     +1   -1
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Meikai san Kyoto

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assurdo questo game!!! una grafica e una potenzialità micidiale! poi a me piace la saga, dunque non potevo non apprezzare questo capitolo
 
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Adurag
view post Posted on 4/6/2009, 15:24     +1   -1




non ti rimane altro che comprarti una 360 come me e giocarci asd
 
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view post Posted on 4/6/2009, 15:30     +1   -1
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Meikai san Kyoto

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CITAZIONE (Adurag @ 4/6/2009, 16:24)
non ti rimane altro che comprarti una 360 come me e giocarci asd

:lol: se avessi un po più di lilleri messi da parte! il mio primo acquisto sarebbe Soul Calibur IV e subito dopo Devil May Cry IV... i capitoli precedenti sono i miei giochi preferiti!
 
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Adurag
view post Posted on 4/6/2009, 15:38     +1   -1




Devil May Cry IV è troppo bello......asd
 
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view post Posted on 2/12/2009, 17:11     +1   -1
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Bass solo, take one.

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brrrr resident è il gioco + pauroso che esista...quando ci ho giocato per la prima volta ammetto di essermi quasi cagato addosso!
 
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view post Posted on 2/12/2009, 19:41     +1   -1
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Io sinceramente credo che Resident evil abbia perso colpi.
Il 5 non mi ha fatto paura per niente... i capitoli precedenti facevano più paura perchè c'erano gli zombi che non morivano se non gli sparavi in testa xd
 
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6 replies since 4/6/2009, 15:15   100 views
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