| In Italia, in un piccolo paese...
Alexis non riusciva ad allontanarsi dal luogo in cui aveva sentito quella voce, che sembrava così fredda e distante ma la cui arcana forza aveva sommerso nell'angoscia il giovane, che solo in quel momento iniziò a rendersi conto di quale straordinario potere fosse dotato. Era solito recarsi in quella zona un po' lontana dal paese per cercare solitudine e silenzio, per creare quello spazio interiore da cui scaturivano le sue opere d'arte, quello spazio in il suo spirito poteva liberare il suo universo interiore, creativo e profondo, come il suo pensiero.
Vi restava sino al tramonto, a volte assaporava la dolce malinconia dei primi sussurri della notte e a quel punto era preso da una strana eco nostalgica, si domandava quali fossero le sue origini, quale straordinaria forza emanassero le sue opere pittoriche e poetiche, tali da essere percepite quasi come presenze viventi, rivelazioni della propria essenza, di una presenza inconscia ma che si rivelava proprio attraverso le sue opere... e la risposta alle sue domande finalmente giunse, e lo sconvolse.
Nonostante fosse ora consapevole di essere l'unico figlio di Hades e Persefone, il suo spirito rimase sempre lo stesso, per tutta la sua vita. Il suo profondo amore per il prossimo, la sua purezza interiore, la sua generosità, il rifiuto del Male, dell'odio e della vendetta, la sua innocenza rimasero tratti distintivi della sua personalità che non cambiò mai, neppure quando il desiderio di vedere di persona chi lo aveva generato lo indusse ad abbandonare il piccolo e amato paese in cui era cresciuto per recarsi in Grecia, dove la voce misteriosa gli aveva indicato di dirigersi per poter incontrare la madre Persefone.
Alexis aveva lo sguardo perso in un orizzonte che ora lo intimoriva, sentiva la luce tiepida del tramonto accarezzargli il viso... e asciugargli le lacrime che non riusciva a trattenere. Prima di partire si fermò nella piccola chiesa del paese, dove rimase a pregare per tutti coloro che amava e che lo avevano amato e protetto fino al momento della partenza, pregò anche perchè si realizzasse il suo profondo desiderio... che nel cuore di ogni uomo vi fossero pace, amore e giustizia nel mondo.
Ancora scosso, cercò di allontanare ogni timore e partì per raggiungere la madre: - Dove mi condurrà questo viaggio... rivedrò mia madre che mi ha abbandonato ... ma... io la amo tantissimo comunque. Quante volte, da piccolo, ho cercato invano il suo abbraccio, una sua carezza... cosa proverà nel vedermi, dopo tanto tempo... cosa penserà quando le dirò che non volgerò mai la mia anima al servizio del Male, qualora lei mi chiedesse di regnare con mio padre, e che mi rifiuterò di governare il suo regno e di realizzare i loro propositi di dominio del mondo, per il quale provo soltanto amore... ... e perchè quella voce... mi ha detto che potrò parlare solo con mia madre? Dove sarà mio padre?...
Alexis, con l'animo tormentato da questi interrogativi, partì per la Grecia, diretto ad Atene. Il sole era già tramontato, la notte e il silenzio rimasero gli unici compagni di viaggio, insieme a quell'insondabile energia che sentiva ogni giorno aleggiare attorno e dentro di sé. Non era un'energia negativa, inquietante... anzi, era assolutamente consona alla natura buona e pura del suo spirito... ma la potenza di quel cosmo era straordinaria, e presto l'avrebbe sperimentata...
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