Saint Seiya Hades

Aquila

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Aaron-Hades
view post Posted on 3/7/2009, 21:58     +1   -1




Aquila

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La costellazione dell'Aquila è facile da individuare, grazie alla presenza della brillante stella Altair, che costituisce il vertice meridionale del noto asterismo del Triangolo Estivo. La caratteristica più notevole della costellazione è in realtà un altro asterismo formato dalla stessa Altair, più le stelle Beta Aquilae (Alshain) e Gamma Aquilae (Tarazed), poste rispettivamente a sud e a nord di questa, che secondo un'antica tradizione persiana veniva chiamato "L'equilibrio". La Via Lattea corre lungo il lato occidentale della costellazione, comprendendo anche parte della nota striscia scura nota come Fenditura del Cigno, che in questo tratto è nota come Fenditura dell'Aquila.
La costellazione, essendo a cavallo dell'equatore celeste, è ben osservabile da entrambi gli emisferi, durante i mesi compresi fra giugno e novembre; nell'emisfero nord è una delle figure caratteristiche del cielo estivo, mentre la sua levata a est nel cielo serale nell'emisfero sud preannuncia l'arrivo dei mesi invernali.

Le stelle componenti la costellazione:
a (alfa) Aquilae (Altair, "aquila volante"), mag. 0.77, è una stella bianca distante 16,1 a.l., una delle stelle più vicine al Sole.

b (beta) Aql (Alshain), mag. 3.7, è una stella gialla distante 42 a.l.

g (gamma) Aql (Tarazed), mag. 2.7, una gigante gialla distante 280 a.l.

d (delta) Aql, mag. 3.4, è una stella bianca distante 52 a.l.

h (eta) Aql, distante 1400 a.l., è una delle variabili cefeidi più brillanti. La magnitudine varia da 4.1 a 5.3 con un periodo di 7,2 giorni.

15 Aql, distante 390 a.l., è una gigante gialla di magnitudine 5.4, con una compagna purpurea di magnitudine 7.2 facilmente visibile con un piccolo telescopio.

57 AqI, distante 590 a.l., è una doppia facilmente risolubile con un piccolo telescopio, formata da una stella azzurrina di magnitudine 5.7 con una compagna di magnitudine 6.5.


Mitologia greca

L'aquila è l'uccello del tuono dei Greci. Ci sono parecchie spiegazioni dell'esistenza di quest'aquila fra le costellazioni. Nella mitologia greca e romana, l'aquila era l'uccello di Zeus, e portava avanti e indietro la folgore che il dio adirato lanciava contro i suoi nemici. Ma l'aquila era coinvolta in storie d'amore oltre che di guerra.
Secondo una di queste storie, fu quest'Aquila a rapire il bel troiano Ganimede, per farlo diventare il coppiere degli dèi. Scrittori autorevoli come il poeta latino Ovidio dicono che Zeus si trasformò in un'aquila, mentre altri sostengono che una vera aquila fu mandata da Zeus a compiere quell'impresa. Lo stesso Ganimede è rappresentato nella vicina costellazione dell'Acquario, e le carte celesti mostrano l'Aquila che piomba sull'Acquario. Cesare Germanico dice che l'aquila è posta a guardia della freccia di Eros (la costellazione vicina della Freccia) che fece innamorare Zeus.
In un resoconto di Igino le costellazioni dell'aquila e del cigno sono unite. Zeus s'innamorò della dea Nemesi ma, date le resistenze di lei, si trasformò in un cigno e fece fingere ad Afrodite, traformata in aquila, di cacciarlo. Nemesi offrì riparo al cigno in fuga, e si ritrovò fra le braccia di Zeus. A perenne ricordo di questo trucco ben riuscito, Zeus collocò le immagini del cigno e dell'aquila nel cielo.
Il nome della stella più brillante della costellazione, Altair, viene dall'arabo al-nasr al-ta'ir, che significa «aquila che vola» o «rapace». Tolomeo la chiamò Aquila, con lo stesso nome della costellazione. Lo studioso tedesco Paul Kunitzsch nota che i Babilonesi e i Sumeri si riferivano ad Altair come alla stella aquila. Le stelle vicine ad Altair, Beta e Gamma dell'Aquila formano le ali spiegate dell'uccello. Queste due stelle hanno nomi propri, Alshain e Tarazed, che vengono da una traduzione persiana di una vecchia parola araba che significa «l'equilibrio».
Altair forma un angolo del cosiddetto Triangolo Estivo insieme alle stelle Vega e Deneb, che si trovano rispettivamente nelle costellazioni della Lira e del Cigno. Un affascinante mito orientale raffigura le stelle dell'Aquila e quelle della Lira come due amanti separati dal fiume della Via Lattea, che riescono a incontrarsi solo un giorno all'anno quando le gazze si riuniscono a formare un ponte sul fiume celeste.
La parte meridionale dell'Aquila fu da Tolomeo separata dal resto della costellazione per formarne una ormai obsoleta chiamata Antinoo, che in certe carte è raffigurata come un giovanetto intrappolato fra gli artigli dell'aquila.


Gli Oggetti Astronomici più interessanti

Nonostante l'Aquila sia attraversata dalla Via Lattea e sia dunque ricca di campi stellari, non sono presenti oggetti particolarmente luminosi; qui infatti il Messier non vi trovò nessun oggetto da catalogare, a differenza delle adiacenti costellazioni minori della Freccia e dello Scudo.
Tra gli ammassi aperti se ne possono citare soltanto due: NGC 6709, nei pressi del confine con l'Ofiuco, e NGC 6755, alcuni gradi ad ovest di δ Aquilae, entrambi non molto luminosi.
NGC 6760 è invece un ammasso globulare, visibile 4 gradi a SE di θ Aquilae.
Tra le nebulose planetarie, si può citare NGC 6781, che ricorda vagamente un miniatura della famosa Nebulosa Civetta nell'Orsa Maggiore.
La Via Lattea nell'Aquila è molto oscurata da un vasto complesso di nubi noto come Fenditura dell'Aquila, al punto che le stelle giovani associate alle regioni H II non sono visibili, essendo completamente schermate. Fra le nebulose oscure spicca un sistema noto come Nebulosa E, dalla forma caratteristica e che si sovrappone ad un tratto brillante della Via Lattea, diventando così ben visibile.
 
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Aaron-Hades
view post Posted on 3/7/2009, 22:19     +1   -1




NGC 6709
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NGC 6755 e 6756
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NGC 6760
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NGC 6781
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FENDITURA DELL'AQUILA: Fenditura dell'Aquila è il nome dato ad un complesso di nebulose oscure che si stagliano contro la scia luminosa della Via Lattea a cavallo dell'equatore celeste, in direzione della costellazione dell'Aquila, oscurandone la brillantezza.
La Fenditura dell'Aquila è ben osservabile ad occhio nudo, nei cieli estivi boreali (o invernali australi), come una linea oscura che divide in senso longitudinale la Via Lattea, aprendosi sempre più in direzione sud fino a oscurare il lato occidentale della Via Lattea stessa e disperdersi al di fuori della scia luminosa, in direzione della costellazione dell'Ofiuco. Appare connessa apparentemente con la Fenditura del Cigno, più settentrionale, di cui sembra la naturale prosecuzione di un unico complesso di nubi oscure; in realtà, si tratta solo di un effetto prospettico, in quanto le nubi della Fenditura dell'Aquila si trovano a circa 800 anni luce da noi, contro i ben 2600 della Fenditura del Cigno, che risulta dunque essere, in termini assoluti, molto più massiccia ed estesa.
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NEBULOSA E: Nebulosa E è una nebulosa oscura osservabile nella costellazione dell'Aquila; deve il suo nome alla sua particolare forma, che ricorda una lettera "E" maiuscola.

Si tratta in realtà di sue sistemi nebulosi separati fra loro, noti come B 142 e B 143; si individua circa 1 grado ad ovest della stella γ Aquilae, facente parte dello stesso asterismo di Altair. B 143, la parte settentrionale, è la più scura ed anche la più estesa, e maschera completamente la luce delle stelle che le stanno dietro, al punto che appare intensamente nera; B 142 è invece meno densa, lasciando passare in parte la luce delle stelle di fondo. Entrambe si evidenziano bene in un telescopio amatoriale di medie dimensioni; la distanza dei due complessi nebulosi è stimata sui circa 2000 anni luce da noi.
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