Saint Seiya Hades

Auriga

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Aaron-Hades
view post Posted on 5/7/2009, 14:47     +1   -1




Auriga

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L'Auriga oltre ad essere una costellazione molto nota è anche ben visibile, era nota sin dai tempi dei babilonesi. Contiene una stella molto famosa, Capella che oltre ad essere molto visibile è anche fra le sette stelle visibili ad occhio nudo più grandi.

a (alfa) Aurigae (Capella, la capretta), mag. 0.08, distante 42 a.l. In realtà una binaria spettroscopica, costituita da due stelle gialle che orbitano l’una intorno all’altra con un periodo di 104 giorni, senza però eclissarsi.

b (beta) Aur (Menkalinan), distante 72 a.l., è una variabile a eclisse bianco-azzurra con magnitudine approssimata di 2.0, che varia di circa 1/1O di magnitudine con un periodo di 3.96 giorni.

e (epsilon) Aur, una supergigante bianca distante circa 2000 a.l., è una binaria a eclisse con un periodo eccezionalmente lungo. Normalmente è di 3° magnitudine, ma ogni 27 anni scende a mag. 3.8, essendo eclissata da una compagna invisibile, e rimane eclissata per un anno. Secondo una teoria, la compagna di e (ipsilon) Aurigae è una stella giovane circondata da un disco di materia. L’ultima eclisse si è verificata nel 1983.

z (zeta) Aur, distante 520 a.l., è una stupenda binaria a eclisse, costituita da una gigante arancione intorno a cui orbita una piccola stella azzurra, con un periodo di 972 giorni. Durante le eclissi, la magnitudine di z (zeta) Aurigae passa da mag. 5.0 a 5.7.

q (theta) Aur, distante 120 a.l., è una stella bianco-azzurra di mag. 2.6. Ha per compagna una bianca di mag. 7.5 che, a causa della sua vicinanza e debole luminosità, può essere separata solo con un’apertura di almeno 100 mm e un forte ingrandimento.

w (omega) Aur, distante 225 a.l., è una stella doppia di mag. 4.9 e 8.0, visibile con un piccolo telescopio.

Mitologia greca ... e non solo

E' una delle più antiche costellazioni il cui nome odierno fu stabilito dai greci ma c'è chi sostiene che i greci la chiamavano Erichton, dal nome del re di Atene che si ritiene inventore del carro. Nell'Almagesto di Tolomeo si ritrova il cocchiere e così pure presso gli Arabi, per i quali era "l'uomo che tiene le briglie". La stella Elnath, beta Tauri, è il corno del Toro, come descrive Tolemeo:«La stella sulla punta del corno boreale, che è la stessa che si trova nel piede destro dell'Auriga». Come nel Sagittario, la descrizione dell'Almagesto appare invertita, come se le stelle fossero viste dall'esterno di una sfera solida. Bayer, che rappresenta il cielo come appare alla vista, pone giustamente Elnath nel piede sinistro dell'Auriga. Anche nel Medioevo è simboleggiata come un uomo che tiene con la mano destra (la stella theta) una frusta, sul braccio sinistro una capra (segnata dalla stella alfa) e sotto di questa appaiono tre caprette (le stelle epsilon, eta e zeta). La frusta è delineata da dieci stelle le quali ricevettero tutte la lettera psi, seguita dai numeri da uno a dieci. Quasi tutte queste stelle hanno i numeri corrispondenti di Flamsteed, tranne psi 9, sul bordo con la Lince; inoltre psi 10 corrisponde alla stella 16 Lincis, pure posta sul confine tra le due costellazioni ed oggi rimasta definitivamente nella Lince.
Auriga è una delle più antiche costellazioni ancora in uso, risulta così essere un miscuglio di personaggi e mitologie. Spesso questa costellazione viene disegnata come un uomo che tiene in braccio due piccole caprette ed una terza capra sulla spalla. Secondo una mitologia viene identificata con la capra Amaltea, la nutrice di Zeus, che si era spezzata un corno contro un albero; le ninfe lo raccolsero e lo coronarono di fiori, onde Zeus promise loro che da questo corno sarebbe scaturito tutto ciò che avessero desiderato; per questo fu chiamato "corno dell''abbondanza" o cornucopia. I greci seppero spiegare la presenza di questi animali narrando che le due ninfe Aix ed Elice, le balie di Zeus, non avevano latte, sicché dovettero dargli come nutrice una capra, Amaltea, che lo svezzò. L'animale aveva partorito proprio in quel periodo due caprettini. Quando Zeus divenne adulto, volle per gratitudine rendere eterni nel cielo la madre insieme ai i due figli.

Secondo altre interpretazioni rappresenta invece Erittonio, figlio del dio Efesto (Vulcano), allevato dalla dea Atena, inventò la quadriga e divenne re di Atene. Nato zoppo il re inventò il carro per potersi spostare. Erittonio fu così il primo uomo ad attaccare quattro d un carro e Giove, rimasto così
colpito da questa invenzione, decise di onorarli ponendoli in cielo.

Tra le diverse interpretazioni del mito di Auriga anche quella che l’identifica con Mirtilo, figlio dell'amazzone Mirte e del dio Ermes (per i romani Mercurio, il dio messaggero dell'Olimpo) e cocchiere del re Enomao. Questi non voleva che la figlia Ippodamia si sposasse perché un oracolo gli aveva predetto la morte per mano del futuro genero. Per allontanare i pretendenti aveva promesso la figlia in sposa a colui che lo avesse battuto in una corsa di bighe: la biga del gareggiante doveva però trasportare Ippodamia, che, con la sua presenza, diminuiva la velocità della biga ed inoltre distraeva il conducente. Il cocchio dello sfidante doveva evitare di essere raggiunto da quello di Enomao, guidata da Mirtilo: in caso di sconfitta, il pretendente veniva decapitato. Nessuno era mai sopravvissuto alla prova. Pelope, un giovane di cui la stessa Ippodamia era innamorata, non si fece spaventare e, d'accordo con Mirtilo (anche lui segretamente innamorato di Ippodamia), sostituì i perni delle ruote del carro reale con altri di cera. Così Pelope vinse la gara ed Enomao perse la vita cadendo dal carro che si sfasciò in corsa. I tre (Mirtilo, Ippodamia e Pelope) fuggirono per sottrarsi alla vendetta della popolazione e Mirtilo, nel tentativo di possedere con violenza Ippodamia, approfittando di una breve assenza di Pelope, venne spinto da un precipizio in mare da quest'ultimo. Prima di morire, però, Mirtilo scagliò una maledizione contro Pelope e suoi discendenti che subirono perciò continue tragedie. Ermes, padre di Mirtilo, pose l' immagine del figlio in cielo.

Un' altra storia vede nell'Auriga il figlio di Teseo, Ippolito. La matrigna Fedra era innamorata di Ippolito e dal dolore di essere stata respinta, s'impiccò. Teseo allontanò il figlio da Atene. Mentre se ne stava allontanando Ippolito morì. Il guaritore Asclepio lo riportò in vita, e venne per questo folgorato da Zeus.


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AMMASSI E NEBULOSE
L'Auriga presenta inoltre un terzetto di ammassi aperti molto belli già notati da Charles Messier e catalogati con i numeri 36-37-38. Sono M36, M37, M38, composti per lo più da stelle blu, ovvero stelle relativamente giovani. Vicino agli ammassi M36 e 38 vi si trovano anche le nebulose a riflessione IC 410< e IC 405. Quest'ultima denominata anche Nebulosa Fiammeggiante circonda la stella variabile di terza grandezza ( o quarta a seconda del periodo di variabilità ) AE Aurigae

M 36: Dista circa 4.100 anni luce. Ha circa 60 membri accertati il più luminoso dei quali di magnitudine apparente 9, una luminosità 360 volte superiore a quella del Sole. Contiene diverse brillanti giganti del tipo B e, se si trovasse alla stessa distanza, non apparirebbe meno splendente del celebre ammasso delle Pleiadi.

M 37: Ammasso distante 4400 a.l; é il più bello e luminoso dei tre ammassi Messier, è il più ricco di stelle, contandone circa 150 più luminose di mag. 12.5, su un totale di oltre 500. Il fatto che contenga almeno una dozzina di giganti rosse (le più brillanti di mag. 9 circa), e che le stelle più calde sulla sequenza principale siano di tipo spettrale B9 V indica che quest'ammasso è il più evoluto dei tre, con un'età stimabile in 300 milioni di anni.

M 38: Si trova a soli 2.3° NO di M36 dista circa 4200 a.l., e si estende per circa 25 a.l.; le sue stelle più luminose sembrano formare la lettera greca P. La sua età si aggira sui 220 milioni di anni. Il numero di membri di M38 si aggira sul centinaio. Le principali sono giganti.

IC 410: Nebulosa rossa con un diametro di 30'

IC 405: Nebulosa con ammasso aperto del diametro di 40'; nebulosa rossa, anche chiamata Nebulosa Stella Ardente (Flaming Star Nebula) o “Nebulosa Fiammeggiante” perchè circonda la stella AE Aurigae

IMMAGINI IN ARRIVO ^^
 
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Aaron-Hades
view post Posted on 5/7/2009, 15:02     +1   -1




M 36
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M 37
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M 38
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IC 405
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IC 410
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view post Posted on 5/7/2009, 15:35     +1   -1
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Meikai san Kyoto

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belle anche queste nebulose^^ il rosso della IC 405 è sublime!
 
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