Simbolo di saggezza ed intelligenza; dal greco
glaux (
γλαύξ)=civetta
La civetta (
Athene Noctua) è, assieme all’ulivo, uno degli attributi sacri alla dea Atena e, più precisamente, di Atena
glaukopis. Questo epiteto (il più comune in poesia) deriva dall’unione delle parole greche:
glaukos (
γλαύκος)= lucente, argenteo
e, in seguito, blu-verdognolo e grigio +
ops (
ώψ)= occhio o viso ed è tradotto comunemente come
sguardo scintillante o
dagli occhi lampeggianti. Se prestiamo attenzione, ci possiamo rendere conto come la prima parte del termine derivi dalla stessa radice di
glaux, il nome stesso dell’animale, probabilmente perché anche la civetta è dotata di uno sguardo abbastanza penetrante.
Sin dalle più antiche rappresentazioni, quest’ animale è sempre stato rappresentato appollaiato sulla testa della dea Atena; questo perché la civetta, uccello di abitudini notturne e quindi in grado di vedere nell’oscurità, comunicava alla dea tutto ciò che avveniva nel mondo quando le tenebre celavano ogni cosa; il rapace era, inoltre, in grado di scrutare nell’anima delle persone e leggere anche le parole non dette. Grazie all’aiuto della fedele civetta, Atena poteva venire a conoscenza della verità ed avere una visione globale dei fatti, fondamentale per colei che rappresentava la Saggezza.
Esiste un’affinità tra Atena accompagnata dalla sua civetta e altre
donne-uccello, come l’ebraica Lilith o la divinità femminile rappresentata nel
Rilievo Burney di origine mesopotamica.
in quanto animale sacro ad Atena, la civetta compariva nelle monete ateniesi che, per tale motivo, erano soprannominate civette
Atena e la sue fedele messaggera
la dea-uccello del Rilievo Burney