Ventimila dollari di premio e un nuovissimo notebook Cr-48 equipaggiato con Chrome Os, il sistema operativo di Google basato sulla nuvola, non ancora sul mercato. I soldi non sono pochi, ma per un hacker la preda più ambita potrebbe essere la seconda.
Prima di potersi godere gli uni e l’altro, dovrà però riuscire a “bucare” Chrome, il browser della Grande G, nel corso dell’edizione 2011 del Pwn2Own, una competizione destinata
ai più bravi hacker del mondo, che si terrà
a marzo, all’interno della conferenza sulla sicurezza CanSecWest in programma a Vancouver, in Canada.
Nel corso della precedente edizione di Pwn2Own, negli altri tre browser più utilizzati– Firefox, Safari e Internet Explorer – era stata scoperta dai concorrenti una qualche vulnerabilità da sfruttare per prendere il controllo del programma; soltanto Chrome aveva resistito.
Quest’anno Google alza la posta: soldi e portatile sono infatti messi in palio dall’azienda di Mountain View, ma l’offerta è valida solo per chi riuscirà a effettuare l’hack durante il primo giorno della competizione, sfruttando un bug, un’imperfezione, nel codice del programma. Nella seconda e terza giornata, il premio monetario scenderà a 10.000 dollari; ma il vincitore se ne porterà lo stesso a casa il doppio, perché la metà che manca verrà aggiunta da Tipping Point, la società specializzata in sicurezza informatica che organizza l’evento.
Quello che rende Chrome differente dagli altri programmi di navigazione web, e più difficile da attaccare, è la presenza di una sandbox, un termine del gergo informatico che indica una sorta di “zona protetta” in cui girano le pagine caricate dal browser. Grazie alla sandbox, le pagine Web contenenti del codice maligno non vengono scaricate sul computer ma messe immediatamente “in quarantena”, e viene loro impedito di danneggiare gravemente il sistema.
Anche Microsoft, in Internet Explorer 8 e Adobe, all’interno di Flash player, il popolare plugin per visualizzare filmati in streaming su Internet, hanno implementato delle protezioni simili. Entrambe sono state però già bypassate da alcuni ricercatori che ne hanno dimostrato la potenziale vulnerabilità; quest’anno potrebbe essere il finora inviolato Chrome doversi arrendere agli attacchi degli hacker.
Se ciò dovesse accadere, per Google sarebbero in ogni caso soldi ben spesi: tutte le falle di sicurezza scoperte nel corso del concorso vengono immediatamente comunicate alle aziende produttrici, che possono così prendere adeguate contromisure. Nel corso di Pwn2Own non verranno messi alla prova soltanto i browser: l’ultima frontiera del crimine informatico è quella dei telefonini multi funzione; consapevoli di questo gli organizzatori hanno messo in palio 15.000 dollari per chi riuscirà ad hackerare degli smartphone equipaggiati con le ultime versioni dei sistemi operativi Android, iOS (quello di Apple), Windows Phone 7 e Blackberry.
