Saint Seiya Hades

Angels Memories

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view post Posted on 8/4/2011, 11:48     +1   -1
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SUPREMO

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Dunque dunque... qui viene stravolta OGNI, e sottolineo OGNI cosa che fino ad ora conosciamo.
Stessi personaggi, ma con una storia diversa.
Basato sulle vicende di un GdR... (Abbiate pietà...xD)
Semplici stralci di vita nascosta.

Personaggi: Camus, Minos, Rhadamanthys, Aiacos
Genere: Shonen Ai (all'inizio.. ma nemmeno tanto accennato)

Angels Memories - Minos



C’era un tempo, quando ancora vivevamo separati dal mondo, quando lo guardavamo dall’alto della nostra conoscenza, quando reggevamo le sue sorti con un semplice cristallo.
Era un tempo lontano, durante il quale molti angeli erano vivi.
Era il tempo in cui io ti proteggevo senza dover mai incrociare il tuo dolce sguardo, Regina degli Angeli, Caos e Carestia, Apocalisse come me.
Era il tempo lontano in cui eravamo pari agli Dei come forza e bellezza.
Ma a noi non servivano le preghiere degli esseri umani, non avevano alcuna importanza per noi.
Nostro era il compito di proteggerli e così facevamo, senza chiedere nulla, agendo nell’oscurità.
Ad ogni modo, in quel tempo lontano e magico, io ero il tuo Guardian.
Si, erano chiamati così le guardie scelte a difesa dei Reali.
E il caso volle che io fossi il Guardian di un Angelo dell’Apocalisse.
Ma non uno qualunque, l’Angelo più potente, la nostra Guida.
E l’ho fatto, ho combattuto per te, ti ho protetta, non ho mai fallito.
Fino ad allora.
Il pensiero di quel giorno mi uccide ancora adesso che tu sei qui davanti a me.
Perché ci eravamo alleati, che strana parola per un angelo, con dei Demoni ribelli.
Non ho mai chiesto il perché di questa scelta, mi sono fidato, come era giusto che facessi.
E voi, voi avete donato alla Regina dei demoni il vostro scettro.
Purché fosse usato per salvare e mai per uccidere.
Ma senza quel cristallo accanto il vostro potere era calato e quel demone alla fine era riuscito ad avere la vostra vita.
Però non ho mai compreso.
Perché mi avete difesa quel giorno?
Avete lasciato che vi uccidesse, siete morta davanti al vostro Guardian.
Si, quella è stata l’unica volta in cui mi sono specchiato nei vostri occhi.
Erano così dolci, azzurri come ghiaccio ma caldi come fuoco.
E ora.
Ora sei qui davanti a me, in un corpo fragile, minuto e... così piccolo ai miei occhi.
Mi sembra che al minimo tocco questo corpo possa rompersi come porcellana.
Così pallido e... quegli occhi, azzurri, che mi guardano con vaga curiosità.
Si, perché dopo che tu, piccolo Camus, questo è il tuo nome umano, ti sei risvegliato da quel lungo periodo di coma, hai dimenticato ogni cosa.
Chi sei, chi eri, chi sono.
Tutto.
E io, io non riesco a non piangere per questo.
Ora che potevo guardarti senza timore tu non mi riconosci.
È come una pugnalata al cuore questo, mi fa male, mi fa impazzire.
Ricorderai?
Un giorno, chissà.
Magari se solo toccassi il tuo scettro ci riusciresti.
Ma portarti ora dai demoni mentre sei così vulnerabile non mi piace.
Non voglio rischiare.
Anche se quello che dovevi sapere io te l’ho detto.
“Chi sono... Io?”
“Il mio fratellino... Ti basta sapere questo.”




Angel Memories - Camus



Tutti continuano a parlare e io rimango li, fermo, accoccolato contro il suo petto ad ascoltarli.
Voci che mi sembrano familiari ma visi che la mia mente non conosce.
O non riconosce forse.
Dicono che devo sforzarmi di ricordare ma...
Ma se io ne avessi paura?
Se io non volessi ricordare quello che ho fatto?
Magari ho ucciso molte persone, magari sono qualcuno di malvagio, altro che un angelo come dice sempre Minos.
Magari ho fatto del male anche a lui.
No!!!
Mi rifiuto, non voglio ricordare!
Se...
Se ora io ricominciassi da capo?
Si, iniziare una nuova vita, qui, adesso.
Dal nulla.
Non sarebbe la stessa cosa?
Sarebbe anche meglio, niente sofferenze, solo nuovi ricordi.
Però nel mio cuore c’è un vuoto immenso.
Un vuoto che mi schiaccia, mi soffoca.
Un vuoto che grida a gran voce “riempimi”.
“Ricorda”.
Mi rifiuto, non voglio ricordare nulla!
Sto così bene ora.
Cullato tra le sue braccia, dal suo respiro.
Così bene da addormentarmi.
E ancora una volta, nei sogni, mi ritrovo nel centro di quella grande gabbia circolare.
Al buio, con le mani sulle sbarre e lo sguardo fisso davanti a me.
E lei che mi guarda e ride.
Lei che dice di essere me.
Ancora non ho compreso, mi sembra una grande pazzia.
Non posso crederci.
Ammetto che non ricordo nulla ma lei.. È una donna.
È impossibile che lei sia me.
Rimane ferma davanti a me, nella mano impugna uno scettro trasparente che pare cristallo.
E per quanto io cerchi di liberarmi rimango li chiuso.
Ad ogni mio sforzo ride, ride divertita dei miei miseri, insulsi tentativi.
Ricorda.
Anche lei.
Anche lei continua a dirmelo, magari se ricordo smetterò di vederla.
Come se leggesse nella mia mente lei scoppia nuovamente a ridere.
No, probabilmente non mi libererò mai di lei.
“Non so chi sei. Avrai un nome...”
Zitta, si avvicina e mi guarda.
Vuoi davvero saperlo? È tutt’altro che angelico.
Eppure io sentivo di volerlo sapere, pur sentendo di conoscerlo già.
Se proprio ci tieni... Chiamami Legione.
Legione?
Effettivamente di angelico c’è ben poco.
Legione è un diavolo dell’inferno, questo lo so per certo.
Perché vuole farsi chiamare così?
“Legione...”
Come?
Perché ora che l’ho chiamata sembra quasi fare le fusa?
Mugola piano, parole che non comprendo.
“Chi sei, Legione?”
Ridacchia, sommessamente.
Sono te.
Ancora con questa storia?
“Dimmi la verità...”
Non risponde stavolta, perché?
“...Legione...”
Eccola, ride, divertita.
Sono una Regina, la Regina degli Angeli, la custode del Cristallo, la sua protettrice. So che non mi credi quando dico che sono te... Ma è così, sono la tua essenza, il tuo spirito.
Per non so quale oscura ragione però... Ora il mio cuore le vuole credere.




Angel Memories - Rhadamanthys


È il turno dei miei pensieri, giusto?
E se io non volessi farveli leggere?
Dopotutto sono miei, non vostri, impiccioni!
Ad ogni modo, volete la verità?
Non mi interessa più di tanto quello che è accaduto a Camus.
Chiamatemi pure egoista se volete ma ho ben altri pensieri in testa.
Mille volte, e mille volte ancora preferirei rimanere così, un semplice cavaliere, piuttosto che tornare un Angelo.
Certo, il mio aspetto non cambia di molto, i capelli sono leggermente più lunghi e.. le ali, le bianche ali degli angeli.
Ma quello che sono, lo odio, ora più che mai.
Noi Angeli dell’Apocalisse siamo custodi di particolari “Demoni” se così vogliamo chiamarli.
Pestilenza è uno dei cavalieri dell’Apocalisse, ancora mi domando come quattro cavalieri simili siano in realtà degli angeli.
Nemmeno questo ha importanza, io non diventerò più un angelo.
Non ora che ho lui.
Come ho resistito tutti quegli anni senza mai toccare nessuno?
Beh, l’unica volta che ho provato solo a sfiorare una donna di un villaggio ho decimato la sua popolazione.
E la mia era stata solo una carezza!
Anche se lui è un angelo come me, lo metterei in serio pericolo.
Niente più abbracci, niente più carezze, niente coccole, niente baci.
Alla fine dimenticherò anche il suo tocco, dimenticherò queste sensazioni, vorrò dimenticare di amarlo.
Mille volte preferirei rimanere così, forse ben più debole di loro, ma poco importa, potrei continuare ad essere felice.
Al suo fianco, non mi serve altro se non lui.
Certo, anche su di lui grava un bel peso, Cavaliere Morte, ma almeno non è costretto ad isolarsi, a viaggiare, se proprio è costretto, completamente coperto, costretto ad una costante attenzione.
Non mi ero mai accorto di quanto fosse gravoso questo.
Ero abituato alla mia solitudine, a stare in disparte, per conto mio, ero abituato a tutto questo mentre ora...
Ora ho bisogno di te, della tua presenza però... Però non mi so accontentare di vederti, di parlare con te.
Sono egoista per questo?
Non merito forse di essere felice come lo sono ora?
Basta, ho deciso, io non torno un Angelo.
Resterò per sempre così, debole e mortale, accanto all’Angelo sterminatore che gli uomini più temono.
Per stare con te, sono disposto a rinunciare anche a questo.




Angel Memories - Aiacos



Quanto odio il nome che porto.
Gli angeli non dovrebbero portare la morte eppure...
Eppure Morte è il mio nome.
Non quello con cui sono conosciuto da tutti, per tutti sono Aiacos ma ciò che sono in realtà, ciò che dentro di me dorme.
Gli angeli, un po’ come i cavalieri d’Oro non dovrebbero usare armi, ma solo la loro forza.
A parte due eccezioni.
Guerra, che brandisce una lunga spada argentata sulla cui elsa dorata è incastonata una pietra rosso fuoco, poi ci sono io, Morte, che impugno una falce nera come il carbone i cui nastri bianchi avvolti attorno all’impugnatura si moltiplicano al suo terminare.
La falce con cui uccido le mie vittime prima di guidarle verso l’inferno.
Ha ancora senso la mia natura di angelo, adesso?
Come posso ancora farmi chiamare così dopo quello che faccio?
Di loro ero il più temuto, quello a cui, in fondo non importava nulla degli stupidi sentimenti.
Anzi, mi davano la nausea, vedere come gli occhi di Guerra si facevano... Languidi quando la Regina arrivava.
Stupido, stupidissimo amore umano.
Però... Dicevo così perché non l’avevo mai provato.
Perché ora mi basta incrociare il suo sguardo per sentire un immenso calore avvolgermi completamente.
Per quanto io provi a distogliere lo sguardo, dopo pochi istanti ho bisogno di tornare da lui.
Sono caduto così in basso... O ho solo imparato come sfruttare appieno le mie ali...?
Non ne ho idea, non mi interessa nemmeno saperlo ora.
Per stare con lui sono disposto anche a morire, non ha importanza, lo desidero con ogni fibra del mio essere, voglio lui e, in un modo o nell’altro, riuscirò a tenerlo con me.
Non mi importa quanti sacrifici, quanto dovrò sopportare, lo desidero. E a me basta questo.




Angels Memories - Minos



È così stupido quello che provo?
No!
Ma doloroso si, lo è.
Come doloroso è vederti ridotto così, piccolo, dolce fratellino mio.
Così debole... Fragile.
Eppure riesci ad agitarti, a dimenarti in modo incontrollabile.
Vorrei aiutarti, vorrei anche solo capire cosa ti sta succedendo, per quale ragione, così di colpo, ti senti male...?
Odio vedere tutto quel sangue, che sia tanto o poco... È segno che stai male, e a me non va assolutamente bene la cosa!
Mi sembri così dannatamente fragile, come se di colpo ti possa rompere in mille e più pezzi e una cosa simile non sono disposto ad accettarla.
Perché tutto questo deve accadere proprio a te...?
Perché devi soffrire tanto proprio ora che vorrei starti accanto?
Mi abbandonerai?
Se tu morissi sta pur certo che ti seguirei, non mi importa se non vuoi, io voglio stare con te!
Sempre!
Eppure questo non sembra toccarti più di tanto, sei così indifferente verso di me...?
Mi vedi esclusivamente come un fratello, forse perché non ricordi nulla.
O forse è sempre stato così.
No, non può essere sempre stato così, non lo voglio accettare.
Come potrei sopportare l’idea di essere completamente ignorato da te che sei praticamente... La mia vita?
Non sopporto che tu soffra così, è inconcepibile per me.
E perché hai deciso di alzarti?
Fino a pochi minuti fa eri disperato, in lacrime, aggrappato a me... E ora sembra quasi che tu voglia scappare da me.
Perché?
Ti riprendo dolcemente, ti rimetto disteso nel letto e rimango fermo, col volto rigato dalle lacrime, a guardarti.
Sono così totalmente incompetente, non so cosa poter fare per farti stare meglio.
Nemmeno so cosa hai...





Angels Memories - Camus



Di colpo la stanza prende a girare davanti ai miei occhi, girare così forte che finisco a terra.
Come se fosse la prima volta...
Un fuoco improvviso divampa dentro di me, mi avvolge il cuore in una morsa letale, invisibili lance mi trapassano il corpo.
Cosa sta accadendo?
Non puoi competere con lei, abbiamo sbagliato a fidarci.
La sua voce, la sua voce sembra così lontana, quasi ultraterrena.
Fidarci di chi?
I demoni sono creature spietate, combattono per i loro fini senza pensare a nient’altro. E noi ci siamo stupidamente fidati affidandogli il cristallo che regge le sorti di questo universo.
Ma cosa sta dicendo?
Non che io abbia mai compreso veramente le sue parole ma ora mi sembrano ancora più strane.
Il calore si trasforma ben presto in gelo, quel gelo che come Cavaliere di Athena controllavo.
Un freddo penetrante, mi entra nelle ossa, nell’anima, mi congela il sangue nelle vene.
Ogni cosa attorno a me sfuma, diventa polvere, l’oblio mi accoglie.
Uno strano oblio.
Mi ritrovo a galleggiare nel vuoto più assoluto della mia mente, tutto è completamente bianco, così chiaro da farmi male agli occhi.
Sembra però che tutto sia tornato normale.
Quando finalmente mi decido a riaprire gli occhi la mia mente viene invasa di colpo da una marea infinita di immagini.
Ma i miei occhi sono fissi su quel palazzo trasparente che mi si staglia imponente davanti.
Siamo a casa.
Eppure le sue parole non mi sono sembrate mai tanto familiari.
Davanti a me appare una luce, dapprima solo un pallino luminoso che pian piano diventa sempre più grande fino a prendere forma umana.
“Legione?”
Chissà... Posso esserla come posso non esserla, sta a te deciderlo.
Non sono mai riuscito ad immaginare il suo aspetto.
Quando la vedevo che ero prigioniero di quella gabbia tonda lei era sempre avvolta dalle tenebre, intravedevo solo lo scettro trasparente.
Ora ricordi, vero?
Ogni cosa.
Ogni singolo particolare, ogni ricordo è riaffiorato nella mia mente in un vortice impetuoso di immagini confuse.
Supero quella figura che, con un sorriso, ritorna una pallina luminosa e mi segue, muovo come ipnotizzato i miei passi verso quel palazzo così irreale.
So esattamente dove sto andando, non vi è nessuno in giro, tutto è talmente silenzioso da far paura.
I miei passi riecheggiano sul lucido cristallo in un melodioso suono, come mille campanellini che tintinnano all’unisono.
Un brivido improvviso mi percorre la schiena quando apro la porta vetrata sul giardino.
Tutto nel palazzo era disposto e ordinato a regola d’arte ma quel giardino sembrava esser stato appena devastato da un uragano.
Le piastrelle bianche che formavano il vialetto erano sconnesse, sparpagliate per il giardino in modo irregolare, l’erba bel prato bruciata, le aiuole, e i grandi cespugli erano ormai spogli.
Tutto così diverso dalla perfezione del palazzo.
La calma e la serenità che aleggiava nel palazzo, in quel luogo svaniva, sostituita da un gelo di terrore.
“Cosa... È successo qui?”
Sicuro di volerlo sapere? Sforzati e ricorda quel giorno... Regina degli Angeli.




Angels Memories - Guerra



“Nobile Regina!!”
La donna che si aggirava furtivamente vicino all’alto cancello sobbalzò lasciando quasi cadere il cestino in vimini.
“Dove state andando Regina?”
Con un colpo solo delle grandi ali bianche il ragazzo si portò davanti a lei.
Impugnava ancora la falce nera macchiata di sangue, i capelli spettinati ricadevano sulle spalle e sulla schiena.
Stava a 2 metri di altezza dal suolo e guardava colei che aveva chiamato regina con occhio inquisitore.
“Da nessuna parte... Dove pensi che potrei andare?”
Fu la soave risposta di quest’ultima mentre con un fluido gesto si spostava una ciocca di capelli boccolosi sulla schiena.
“Abbigliata così?”
Fregata, e così nemmeno questa volta sarebbe riuscita a raggiungere il suo amato.
“Pensa a come sei ridotto tu, fratello mio, ti pare il caso di girare per il giardino spargendo gocce vermiglie su questo bel prato?”
A quelle parole si rabbuiò.
“È il mio compito raccogliere le anime di coloro che muoiono e condurle verso il paradiso o verso l’inferno in base ai loro peccati.”
“Non lo metto in dubbio, Morte, ma non vi è alcuna ragione per cui tu debba uccidere una seconda volta coloro che sono destinati all’inferno.”
Soliti battibecchi, come sempre interrotti da una voce atona.
“Perché non glielo dite, principe?”
La mano che stringeva la falce si chiuse ancor più convulsamente attorno alla fedele arma facendo diventare bianche le nocche del ragazzo.
“Dirmi cosa?”
Una scintilla di curiosità illuminò gli occhi di lei.
“Nulla!”
Atterrò e le diede le spalle facendo sparire in un solo colpo ali e falce.
Fece per allontanarsi ma subito si dovette bloccare per non scontrarsi con l’altro che fece un passo indietro per precauzione.
“Diglielo principe.”
La voce non lasciava trasparire nulla, completamente priva di sentimenti, lo fissava negli occhi senza mai sfiorarlo.
“Cosa dovrei dire? Lo vedrà da sola.”
Fece per superarlo ma ancora lui indietreggiò e si portò davanti a lui.
“Diglielo.”
Scandì ora alzando di più lo sguardo con fare superiore.
“Guerra è rinato. Ecco sei contento ora Pestilenza? Lasciami passare.”
E senza più dire nulla lo superò dirigendosi con passi veloci e quasi indispettiti verso l’interno del grande palazzo.
“Ci voleva molto?”
Sbuffò l’uomo dai capelli dorati, lunghi fino alle spalle.
“Il nobile principe mi farà impazzire col suo comportamento prima o poi.”
Mormorò suscitando la risata della donna che era rimasta ferma fino ad allora.
“Sei un ottimo Guardian, Pestilenza, ce la farai.”
Disse con voce delicata e divertita, gli occhi di fuoco scrutavano attorno a se, aspettando che l’ultimo di loro arrivasse al suo cospetto.
Dopo molti anni i quattro angeli sarebbero stati finalmente di nuovo insieme.
Il cancello si aprì con un metallico e dolce cigolio, Pestilenza fece un lieve inchino verso la Regina e si voltò sparendo all’interno del palazzo di cristallo verso le sue stanze private.
Con un sorriso lei volse lo sguardo verso l’alta figura che stava entrando con passo maestoso nel giardino, pronta ad accogliere l’Angelo Guerra come si conveniva.
Non conosceva l’aspetto che aveva assunto negli ultimi anni, sulla Terra.
Lunghi capelli d’argento, volto pallido e occhi nascosti dai capelli.
A coprire quel corpo muscoloso si poneva un’armatura nera, in perfetto contrasto con i capelli.
Infine il mantello rosso era ridotto ad un drappo di fuoco che si avvolgeva sul petto e attorno al braccio sinistro.
Nel fodero, appeso alla cinta, era riposta la spada sacra dell’Angelo Sterminatore Guerra, arma che lui soltanto aveva il permesso di impugnare.
A quella vista il sorriso dolce si spense dalle labbra della bella Regina degli Angeli.
“Jørgen...?”
Sussurrò con voce strozzata mentre il cesto cadeva a terra e le mani andavano a coprire la bocca.




Ecco qui... i primi 7 capitoli di questo... casino...xD Un casino che qualcuno adora...xD (Io per prima amo Legione.. :lol:
Guerra: weeh!!! giù le zampe!!! :Milo:
Ok ok... :blink: )
Va beh... spero che possa piacere anche qui... ^^ spero di aggiornare presto.. ^^
 
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view post Posted on 8/4/2011, 18:06     +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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Eccola!!! image image image ...leggetela tutti, questo è un capolavoro!!!!**
 
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view post Posted on 8/4/2011, 18:08     +1   -1
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Esagerata... quale capolavoro Tris...>/////< piuttosto ho stravolto tutto...xD
 
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view post Posted on 13/4/2011, 12:30     +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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Stravolgendo le cose hai dato vita a qualcosa di unico!!!*.*
 
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view post Posted on 13/4/2011, 12:40     +1   -1
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*imbarazzata* ma no...>///<
 
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view post Posted on 14/4/2011, 18:35     +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ^////^
 
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view post Posted on 14/4/2011, 19:25     +1   -1
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Uff... spero di aggiornare presto... è che mi è venuta l'ispirazione per quella su Harry Potter e mi sono messa a scrivere quel capitolo..XD
 
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view post Posted on 2/5/2011, 12:50     +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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Beh anche quella su Harry Potter è un capolavoro e non vedo l'ora di leggere il seguito!!!*.* A proposito visto sabato su italia1? han mandato "Il principe mezzo sangue" **...che tristezza però, è morto Silente...da notare che Draco era doppiato da Flavio Aquilone ossia Light Yagami :Q___
 
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view post Posted on 7/5/2011, 23:49     +1   -1
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Si l'ho visto anche se ero ad una comunione (e quindi di conseguenza, triste perchè non avevo visto la mia musa...)..
ora sono ferma con entrambe!! ò_ò ne inizio troppe in una volta... ma quest'ultima... Dei.. doveva essere un solo capitolo e sono alla 23esima pagina e al 3° capitolo... O_O
 
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