Saint Seiya Hades

Dalida

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TOPIC_ICON12  view post Posted on 26/8/2012, 15:18     +1   +1   -1
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"Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!" Discendente della famiglia Phantomhive e amante segreta di Alois Trancy

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:wub: Appena finito di vedere per la seconda volta, il film dedicato a questa grande artista, e molto ben interpretato dalla Ferilli....sono commossa, come sempre ç_ç

Questa cantante così distante da noi per l'epoca ha davvero segnato la storia della musica, e poi la sua vita è stata straordinaria e drammatica come solo quella dei veri artisti può essere. Non sempre il successo porta alla vera felicità, e negli ultimi tempi abbiamo avuto dei tristi esempi di quanto può essere vero questo. Purtroppo l'amore dei fan non può colmare la vita di una persona che si sente sola e che magari è realmente sola una volta spente le luci dei riflettori. Nonostante ciò, queste persone rimangono nel mito...e noi non possiamo smettere di amarle e sognare...quindi grazie a tutti loro che ci sono stati e ci saranno per sempre :cry:

Dalida, nome d'arte di Iolanda Cristina Gigliotti (Il Cairo, 17 gennaio 1933 – Parigi, 3 maggio 1987), è stata una cantante e attrice italiana naturalizzata francese col nome Yolanda Gigliotti.

1954-1987

Per affermarsi nel mondo dello spettacolo decise di lasciare l'Egitto e tentare la fortuna come attrice in Europa. Alla fine del 1954 si trasferì a Parigi dove prese dimora in un appartamento di Rue Ponthieu, vicino agli Champs Elysées.
Nel 1956, ispirandosi al film del 1949 Sansone e Dalila, adottò il nome d'arte «Dalila», che cambiò in seguito in «Dalida» e registrò il suo primo disco su vinile con Madona, versione francese di Barco negro di Amalia Rodrigues a cui seguì Bambino (traduzione della canzone napoletana Guaglione), che ebbe grande successo, tant'è che Dalida fu soprannominata mademoiselle Bambino.
Recitò in Rapt au Deuxième Bureau (Rapimento al secondo ufficio) di Jean Stelli, con Frank Villarde e cominciò a esibirsi in un récital al Cairo; interpretò Come prima, Piove di Domenico Modugno e Gli zingari (Les Gitans), canzone creata da Hubert Giraud per il Coq d'Or de la chanson française del 1958 e che cantò in Italia nella trasmissione Il Musichiere, condotta da Mario Riva; seguirono La canzone di Orfeo e Milord, cantata poi in italiano anche da Milva, le incisioni di Les Enfants du Pirée, incisa in italiano come I Ragazzi del Pireo (Uno a te, uno a me), 'O sole mio, L'arlecchino gitano, T'aimer follement (T'amerò dolcemente), Garde-moi la dernière danse (Chiudi il ballo con me).
Nel 1961 Dalida sposò Lucien Morisse, direttore di Radio Europe 1, conosciuto qualche anno prima ai tempi di Bambino; ma pochi mesi dopo il matrimonio incontrò a Cannes Jean Sobieski, giovane pittore e attore alle prime armi, di cui si innamorò e con cui convisse a Neuilly per pochi mesi.
Nel 1961 e nel 1962 vinse l'Oscar per la canzone. Nel 1964 fu la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto oltre 10 milioni di dischi; sempre nel 1964, seguì il Tour de France (vinto da Jacques Anquetil), cantando più di duemila canzoni lungo i 2900 km percorsi. Nel 1965 recitò in Ménage all'italiana (con Ugo Tognazzi, Paola Borboni), e incise La danse de Zorba (La danza di Zorba), su una base di sirtaki, Amore scusami, Cominciamo ad amarci e La vie en rose, cavallo di battaglia di Piaf, scomparsa due anni prima.

L'incontro con Tenco e i tentativi di suicidio

Dopo una storia di tre anni con Christian de la Mazière, nel 1966 instaurò una relazione con Luigi Tenco, anche se per alcuni si trattò invece di una trovata pubblicitaria della casa discografica. In coppia con Tenco, Dalida partecipò al Festival di Sanremo del 1967 con la canzone Ciao amore ciao, scritta dallo stesso Tenco. La giuria eliminò dalla finale la canzone; Dalida entrando nella stanza d'albergo di Tenco, lo trovò morto. Il 26 febbraio dello stesso anno, in seguito a quanto accaduto a Tenco, tentò di togliersi la vita in un albergo a Parigi, dove aveva soggiornato con lo stesso Tenco prima di Sanremo; fu salvata dall'intervento di una cameriera.

1968-1977

Nel 1968 Dalida partecipò a Partitissima (ex Canzonissima) dove vinse con la canzone Dan dan dan. Sempre nel 1968 recitò sul set del film italiano Io ti amo di Antonio Margheriti con Alberto Lupo. Il 18 giugno ottenne il titolo di Commendatore delle Arti, delle Scienze e delle Lettere, conferitole dal presidente francese Charles De Gaulle, e il 5 dicembre ricevette, prima donna, la medaglia della Presidenza della Repubblica.
Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, intraprese una serie di viaggi in Nepal come percorso di ricerca interiore.
Anche se pieno di impegni, il 1977 fu un anno difficile, si trovò nuovamente a lottare con la morte in seguito a un nuovo tentato suicidio.

Il suicidio: 3 maggio 1987

Nel 1981 le fu consegnato un disco di diamante.
Nel 1986, in Egitto recitò nel film Le sixième jour (Il sesto giorno, di Youssef Chahine) per la prima volta in un ruolo di drammatico e come protagonista.
Sabato 2 maggio 1987 dopo aver chiamato il fratello-manager Bruno (Orlando) annunciandogli il rinvio di un previsto servizio fotografico a causa del freddo, e dopo aver detto alla cameriera che sarebbe andata a teatro, uscì con la vettura, fece il giro dell'isolato, imbucò una lettera per il fratello e si recò nella sua casa in Rue d'Orchampt sulla Butte di Montmartre e ingerì dei barbiturici. Morì il 3 maggio, a vent'anni dal primo tentativo e a dieci anni dal secondo. Accanto al corpo fu trovato un biglietto: Pardonnez-moi, la vie m'est insupportable (Perdonatemi, la vita mi è insopportabile).
Dalida è sepolta nel cimitero di Montmartre a Parigi, e accanto alla sua tomba si trova una statua commemorativa che la mostra con gli occhi chiusi rivolti allo spettatore.

In ricordo

Nel 1997 è stata inaugurata a Montmartre una piazza in suo onore, Place Dalida, dove è stato posto un busto di bronzo dello scultore-disegnatore Aslan che la raffigura.
In occasione del ventennale della morte il 2007, il sindaco di Parigi Bertrand Delanoë ha predisposto una mostra commemorativa della figura di Dalida nei locali del Comune di Parigi (Mairie de Paris). Il ciclo di manifestazioni commemorative ha compreso la realizzazione di un cofanetto di otto DVD con alcuni tra i filmati televisivi e documentaristici riguardanti l'artista, una compilation di cinque CD con le "cento più belle canzoni di Dalida", il DVD dal titolo Le sixième jour, e una versione per collezionisti del film di Joyce Bunuel Dalida, oltre a una versione rimasterizzata del film Io ti amo, mai pubblicato per il mercato dell'home video.
In Italia, a Serrastretta, paese delle radici italiane di Iolanda Cristina Gigliotti, a cura dell'Associazione Dalida l'artista viene ricordata con l'apertura della Casa Museo Dalida, la posa di un'opera bronzea "Dalida vista da Inis", l'intitolazione di un anfiteatro, la pubblicazione di un opuscolo intitolato "Da Serrastretta a Dalida 1962/2007", e l'uscita di un DVD frutto di un progetto didattico della locale scuola media in collaborazione con la stessa Associazione Dalida.
A ricordo di Dalida, Patty Pravo ha inciso l'album Spero che ti piaccia...Pour toi..., in cui interpreta alcuni successi di Dalida.
Il 17 novembre 2008 è uscito l'album Fleurs 2 di Franco Battiato che contiene, in omaggio a Dalida, la reinterpretazione di Il venait d'avoir 18 ans, interpretata con la partecipazione di Sepideh Raissadat.
Nel maggio 2009 esce l'album, Toutes les femmes en moi di Lara Fabian, contenente un omaggio a Dalida: la reinterpretazione del brano Il venait d'avoir 18 ans.

Insieme a Edith Piaf, Dalida è tra le cantanti che hanno maggiormente contrassegnato la musica leggera transalpina del XX secolo. È stata tête d'affiche (nome di maggior richiamo) all'Olympia, tempio della musica leggera parigina, negli anni 1961, 1964, 1967, 1971, 1974, 1977 e 1981 (si prospettava un suo ritorno per il 1987, anno della sua morte).
Vinse due Oscar mondiali della canzone nel 1963 e nel 1974 per Gigi l'amoroso; nel 1975 vinse il Premio dell'Académie du Disque français per il brano Il venait d'avoir 18 ans (ispirato al romanzo di Colette Le Blé en herbe, è stato uno fra i suoi brani più conosciuti in Italia con il titolo 18 anni). Ha venduto circa 140 milioni di dischi nel mondo. Nel 1975 il Québec l'ha indicata come personaggio più popolare, dopo Elvis Presley, e donna dell'anno insieme a Jackie Kennedy (cfr. bibliografia).

Non posso non postare questa canzone del suo grande amore ç_ç



 
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